La Riabilitazione NEUROLOGICA

Centro Fisioterapico Fisioklinic

La Riabilitazione Neurologica è quella branca della Riabilitazione che si occupa del recupero funzionale di pazienti affetti da patologie del Sistema Nervoso Centrale ed è volta a migliorare le funzioni, ridurre le disabilità ed incrementare l'autonomia, dei soggetti coinvolti e delle loro famiglie.

riabilitazione Neurologica:A CHI E' RIVOLTA

fisioterapista che aiuta il paziente ad eseguire gli esercizi alle parallele

La riabilitazione neurologica è rivolta a quei pazienti che in seguito ad un danno al sistema nervoso centrale hanno perso parte dell’autonomia e della capacità di svolgere in maniera indipendente le attività della vita quotidiana come camminare, correre, lavarsi o vestirsi.

Riabilitazione Neurologica: OBIETTIVI

I diversi interventi neuroriabilitativi hanno lo scopo di intervenire sui pazienti affetti dalla patologia (come ad esempio ICTUS, SCLEROSI MULTIPLA, SLA, MALATTIA  di PARKINSON, ALZHEIMER, PARALISI CEREBRALE, e molte altre) prevenendo i danni terziari e la limitazione della funzionalità dati dall’evoluzione della malattia.

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Il percorso riabilitativo è su base individuale. La rieducazione neuro-motoria si prefigge di:

  • Prevenire o rallentare ulteriore perdita di funzione nei pazienti con disabilità;
  • Migliorare o se possibile aiutare nel recupero della funzione;
  • Compensare la perdita di funzione;
    Mantenere la funzione corrente.

In altre parole l’intervento neuroriabilitativo è un processo molto articolato e calibrato sulla funzione residua del soggetto con disabilità”.

Riabilitazione Neurologica:IL METODO BOBATH

La metodologia usata dagli specialisti del Centro Fisioklinic per occuparsi della Fisioterapia neurologica è basata sul metodo BOBATH, ideato negli anni Cinquanta da Karel e Berta Bobath e rappresenta l’approccio fisioterapico d’elezione nella medicina occidentale nei pazienti con disturbi del movimento e del controllo posturale legati a lesioni neurologiche.

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Il metodo si fonda sulla ricerca di nuove soluzioni adatte al paziente che, con l’aiuto del fisioterapista, seguirà un nuovo apprendimento motorio per intervenire sulle perdite funzionali determinate dalla lesione. Il metodo Bobath richiede una forte interazione tra paziente e fisioterapista: non si tratta di una forma di fisioterapia passiva, quanto più di una rieducazione, un apprendimento continuo del paziente ed una continua rivalutazione e reimpostazione da parte del terapista. Nato inizialmente come strumento per il ricondizionamento neuromotorio nelle sindromi neurologiche infantili, il concetto si è sviluppato anche nella “versione” per adulti.

METODO BOBATH: PLASTICITA’ NEURONALE E PRINCIPI DI BASE

Essendo l’obiettivo principale del Metodo Bobath quello di migliorare la funzione persa a seguito di una lesione, e rivolgendosi a pazienti con danni cerebrali, la rivoluzione fisioterapica portata da questa nuova metodica, consisteva nell’idea di sfruttare la plasticità neuronale per orientare il cervello ad un nuovo apprendimento delle funzioni motorie.

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Per plasticità neuronale si intende la capacità del sistema nervoso di modificarsi, da un punto di vista funzionale e strutturale, a seconda degli stimoli ricevuti, come risposta al passare del tempo e per contrastare le lesioni.

I neuroni sono cellule incapaci di moltiplicarsi, pertanto la degenerazione non puo’ essere recuperata. E’, pero’, possibile riprogrammare determinate aree cerebrali, affinche’ si prendano carico delle funzioni danneggiate dalla lesione.

Si tratta dunque di una caratteristica chiave nello sviluppo neuronale e nel normale funzionamento del sistema nervoso. È anche una risposta del cervello al cambiamento dell’ambiente esterno, all’invecchiamento ed alle possibili patologie.

Il Metodo Bobath si fonda su due aspetti fondamentali: l’inibizione dei movimenti riflessi e la facilitazione dei movimenti volontari condizionati da determinati atteggiamenti posturali.

Inibizione

Nei pazienti con lesioni neurologiche è molto comune che, oltre all’alterazione della funzione motoria, si abbia anche un’eccessiva attività riflessa. Questa è dovuta ad una minor inibizione, su alcuni neuroni, causata dalla degenerazione dei neuroni dell’area lesa. Pertanto, prima lavorare sul recupero della funzione motoria, il fisioterapista si concentrera’ sull’inibizione di questi movimenti riflessi.

Facilitazione

La facilitazione è uno degli elementi unici che caratterizzano la Metodica Bobath. Il fisioterapista durante il trattamento utilizza l’ambiente circostante, la propria manualità e le facilitazioni verbali. L’interazione tra ambiente, paziente e terapista è la parte generante per il trattamento riabilitativo.

Riabilitazione Neurologica:GLI ESERCIZI

Gli esercizi che vengono proposti ai pazienti sono di tre tipologie:

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  • Esercizi di guiding. Sono esercizi molto utili nei pazienti affetti da lesioni neurologiche. Il guiding, o guida terapeutica, si basa sul concetto che l’apprendimento è sempre orientato al compito, cioè possiamo apprendere qualcosa se sappiamo a cosa ci serve, cosa ci fa raggiungere, perché lo facciamo. Di uso comune è la presa Affolter: il fisioterapista apporrà la sua mano su quella del paziente, proprio come una guida. Si suggerisce tuttavia di non usare sempre la stessa tecnica, anche per stimolare il paziente con dei cambiamenti adeguati. La presa dovrà comunque avvolgere il paziente e rassicurarlo durante l’esecuzione del movimento, anche complesso. Soprattutto nei primi mesi, il guiding dev’essere eseguito su una sola mano per volta, mentre l’altra verrà lasciata ferma a contatto con una superficie. Le attività funzionali da eseguire con il guiding sono quelle quotidiane, tenere una posata per mangiare, indossare degli abiti, lavarsi le mani. È importante  che anche i familiari o i caregiver imparino questa tecnica per poter continuare l’esecuzione anche a casa. Una volta che il paziente avrà raggiunto sufficiente controllo del movimento, sarà utile lasciargli più spazio per compiere il movimento in autonomia. Tale tecnica infatti non dev’essere protratta troppo a lungo, per evitare che il terapista e il suo aiuto nel movimento  condizionino il pattern di movimento appreso.
  • Esercizi per il recupero del cammino. Per rieducare il paziente a camminare in autonomia, un esercizio molto utile può essere quello del percorso ad ostacoli. Non è un esercizio iniziale, dovrà essere svolto con quei pazienti che hanno già recuperato la funzione motoria e sono in grado di camminare, ma che non riescono a coordinare bene la camminata e devono rieducarsi alla presenza degli ostacoli quotidiani come gradini o oggetti sul pavimento.
    In modo simile al guiding, il metodo Bobath prevede una riabilitazione al cammino in cui il paziente cammini autonomamente, affiancato e guidato dal fisioterapista che si dispone lateralmente al paziente.   Il fisioterapista deve intervenire costantemente a correggere eventuali posture o movimenti scorretti. Inoltre, in questi percorsi si deve stimolare il paziente a rimanere a lungo in piedi: anche il mantenimento della stazione eretta richiede infatti uno sforzo di coordinazione e di attivazione della muscolatura antigravitaria. Si può anche impostare il percorso su terreni diversi, rigidi, morbidi, più o meno ostili, che replichino l’ambiente di vita quotidiana: in questo modo si andrà a stimolare il sistema sensoriale tattile e propriocettivo, fondamentale nella modulazione dell’attivazione motoria.
  • Esercizi per il movimento di sit to stand. Questo è un movimento apparentemente semplice da eseguire, ma nei pazienti con emiparesi o lesioni neurologiche, come quelle cerebrali, anche l’esecuzione di questi movimenti può risultare compromessa. Anche in questo caso il fisioterapista non dovrà farsi carico del paziente, ma dovrà aiutarlo nell’esecuzione del movimento; si  posizionerà di fianco al paziente seduto, sorreggendo la schiena con una mano, per dare sicurezza ed eventualmente aggiustare la postura. Anche durante la fase di “sit” del paziente, si può guidare il movimento con le proprie mani, ma sarà il paziente stesso a mettere in pratica il compito motorio. Si possono poi variare i tipi di seduta, le altezze e il materiale per stimolare anche gli altri sensi a guidare il movimento.

Riabilitazione Neurologica: TEMPISTICA:

Gli interventi devono essere effettuati il più precocemente possibile, sfruttando il periodo in cui il cervello, subito dopo il danno, rilascia fisiologicamente in circolo ormoni che promuovono la rigenerazione cellulare. Generalmente il trattamento di riabilitazione neurologica ha una durata, in media, che va dai 3 ai 6 mesi, in base all’ entità del danno subito ed al recupero funzionale.

Contatti

Riabilitazione neurologica € 35,00